Una collina verde, questo dovrebbe essere Green Hill. La collina esiste davvero ed è anche ricoperta di un manto erboso di degno rispetto. Dimenticate però le mucche al pascolo, i prati immensi, i ruscelli, le case dei contadini. Dimenticate tutte le immagini suggerite dal nome Green Hill. Prendete i prati, costruiteci sopra dei capannoni chiusi, asettici, senza finestre, senza luce naturale, senza aria. Riempiteli di gabbie e in ognuna di esse immaginate dei cani di razza Beagle; 2500 cani adulti, più le varie cucciolate. Questa è la popolazione che vive a Green Hill. Nessuno di questi animali conoscerà l'amore di una famiglia, di un padrone, nessuno riceverà l'affetto, le cure e la compagnia di cui avrebbe bisogno. Da questo allevamento non escono i cani che riempiono d'amore le nostre case; 250 Beagle ogni mese lasciano la verde collina che li ha fatti nascere per finire negli stabulari, tra le mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. A Green Hill i cani nascono per morire, condannati dal principio alla più spietata tortura e sofferenza.
Green Hill è un'azienda che "produce" cani per la vivisezione; una perversione raccapricciante, senza utilità, senza fini. La sperimentazione sugli animali non è progresso, non è ricerca, non è salvezza per la specie umana.
Tra i clienti di Green Hill ci sono i laboratori universitari, aziende farmaceutiche rinomate e centri di sperimentazione come il famigerato Huntington Life Scienzes in Inghilterra, il più grande laboratorio di tortura animale in Europa.
Da alcuni anni Green Hill è stata acquisita da un’azienda americana, la Marshall Farm Inc. Marshall è un nome tristemente noto in tutto il mondo in quanto è la più grande “fabbrica” di cani da laboratorio che esista. Il beagle Marshall è addirittura uno standard di varietà.
I cani di Marshall vengono spediti via aereo in tutto il mondo, ma con l’acquisto di Green Hill come sede europea e la costruzione di un enorme allevamento in Cina, Marshall sta portando avanti un piano di espansione e di monopolio del mercato. Per un prezzo dai 450 ai 900 euro si possono comprare cani di tutte le età. Chi è disposto a pagare di più può comprare anche una madre gravida. Green Hill e Marshall Farm inoltre offrono ai propri clienti trattamenti chirurgici su richiesta, tra cui il taglio delle corde vocali (altrimenti i cani con i loro guaiti disturberebbero i vivisettori a lavoro) o l’asportazione di alcune ghiandole. Per Green Hill e Marshall Farm gli animali sono solamente merce, oggetti da far riprodurre e vendere, senza il minimo scrupolo sul dolore e la sofferenza, psichica e fisica, che andranno a subire.
L’utilizzo degli animali nella ricerca scientifica è un aspetto di cui istituzioni, industrie e addetti ai lavori parlano poco e sempre mal volentieri, tacendo o mentendo sulle modalità con cui si effettuano gli esperimenti, sul perché vengono realmente eseguiti e sulle conseguenze che questi provocano agli esseri usati come cavie.
Molti pensano che oggi la vivisezione, intesa come pratica in cui i cani venivano legati per mezzo di cinghie ai tavoli operatori e poi vivisezionati, non esista più. Purtroppo non è così: semplicemente oggi sono stati coniati alcuni sinonimi per confondere le idee; "sperimentazione animale", "ricerca in vivo" sono solo alcune delle espressioni con cui si tenta di nascondere le torture ignobili subite ogni giorno, in ogni parte del mondo, da esseri senzienti capaci di provare emozioni, dolore, paura; tutto questo in nome di un finto progresso che cela, dietro le belle parole degli addetti ai lavori che promettono cure per le malattie e prodotti per il nostro benessere, solo tanta terribile sofferenza.
Questo tipo di ricerca non riguarda solo il campo medico: tutti i moderni prodotti chimici, farmaci, cosmetici, pesticidi, additivi, prodotti per l'igiene della casa, per la cura della persona etc… devono essere testati per legge sugli animali prima di essere commercializzati. Queste povere creature vengono costrette ad ingerire o a respirare una sostanza, o a resistere alla sua applicazione negli occhi o sulla pelle nuda, cosicché i ricercatori ne possano analizzare le bruciature, le infezioni e gli avvelenamenti che essa provoca. Intossicati da ciò che in futuro troveremo sullo scaffale del supermercato, sottoposti volutamente a traumi fisici e psicologici o a operazioni chirurgiche con la speranza di trovare qualche cura estendibile poi agli umani; oppure costretti al digiuno, decerebrati, ustionati, mutilati, colpiti da scariche elettriche o a qualsiasi altro tipo di tormento possa essere considerato utile o perlomeno sul quale valga la pena cimentarsi in una qualche ricerca…. Così soffrono e muoiono nel silenzio e nell’indifferenza più generale circa un milione di animali ogni anno in Italia, quasi tremila ogni giorno, imprigionati nei 500 laboratori che sono autorizzati a detenere animali per la ricerca scientifica, siano essi istituti privati o pubblici, industrie o università.
Le cifre globali sono spaventose: nel mondo un numero compreso tra i 300 e i 400 milioni di animali ogni anno subisce esperimenti di ogni tipo.
Le specie utilizzate sono moltissime: topi, ratti, gatti, cani, primati, porcellini d'India, mucche, suini, cavalli, pecore, capre, piccioni, conigli, furetti, rettili, pesci, uccelli…
Non voglio descrivere adesso nel dettaglio l'orrore della vivisezione perché penso che l'argomento sia delicato e meriti un approfondimento maggiore. Insisto però su un punto: la vivisezione non ha intenti, non produce benessere, non fornisce la giusta soluzione per ogni risposta: l'unico fine è il profitto economico; gli animali sono alibi legali per le industrie che verranno citate in tribunale per danni per aver commercializzato un prodotto dannoso; sono la strada più facile per la carriera di ricercatori universitari senza scrupoli, sempre ben disposti a pubblicizzare nuovi studi sugli animali.
I vivisettori si difendono chiedendo "preferisci salvare un topo o un bambino?", per colpire l'emotività delle persone che non sanno cosa sia la sperimentazione animale e quanto sia effettivamente inutile. Ma la vivisezione, ammazza il topo e fa diventare cavie noi e nostri figli, questa è la realtà dei fatti.
Questi laboratori sono solo l'ultimo anello di una catena di dolore e sofferenza che inizia in luoghi dove vengono allevati animali destinati alla vivisezione; luoghi come Green Hill.
La campagna "Salviamo i Cani di Green Hill" è portata avanti da attivisti antispecisti slegati da ogni realtà partitica o istituzionale e noi possiamo e dobbiamo dare tutto il nostro sostegno, per combattere questo allevamento, per riattivare il fronte di lotta alla vivisezione in Italia.
Beagle ucciso all'interno del laboratorio Covance (Germania)
http://www.fermaregreenhill.net/wp/?page_id=85
http://www.fermaregreenhill.net/wp/?page_id=85
Giovedì 10 Giugno, a Milano, è previsto un presidio davanti alla sede ASL Regionale per chiedere che venga applicata la Legge Regionale16/2006, vigente in Lombardia, che decreta che negli allevamenti di cani sul territorio non vi debbano essere più di 200 esemplari. Green Hill ne ha 2500. Diffondiamo la partecipazione a questa manifestazione. Nelle grandi città italiane si stanno organizzando partenze collettive per andare a Milano. Anche chi non volesse o non potesse prendere parte fisicamente alla manifestazione può comunque far sentire la sua voce; visitate il sito del coordinamento per la campagna contro Green Hill www.fermaregreenhill.net dove troverete informazioni utili sulla vivisezione e sul contributo che ognuno di noi può dare per questa battaglia.
Non lasciamo morire questi animali soli nel silenzio e nella sofferenza. Combattiamo per i loro diritti, per la loro vita, per la loro libertà.
I loro occhi non sono poi così diversi dai nostri. Per favore, riflettete.
Per ulteriori informazioni:
http://www.fermaregreenhill.net
http://www.oipaitalia.com/vivisezione.html
Se volete VEDERE http://laverabestia.org/index.php, basta cercare vivisezione in alto a destra.