martedì 18 maggio 2010

Conosci i tuoi polli? - II PARTE

...SEGUE
BROILER: VITA E OPERE
Cinquanta miliardi.
E’ il numero di polli prodotti ogni anno per un peso complessivo di circa 86.772.000 tonnellate[1] (i dati si riferiscono al 2007 ma dal rapporto emerge chiaramente che la produzione è in aumento); tre sono le compagnie multinazionali che controllano oltre il 90% della produzione mondiale, 690.000 tonnellate di carne prodotte solo in Italia e destinate al consumo interno[2].

I broiler sono il gioiello più avanzato dell'ingegneria genetica, una selezione finalizzata a diminuire i tempi e i costi di produzione. Un broiler moderno ha un tasso di crescita quattro volte superiore ad una gallina ovaiola e raddoppiato rispetto ad un pollo della stessa razza di trenta anni fa: supera i 2 kg di peso in 29 giorni[3] (un pollo che razzola per l'aia impiega 3 mesi o anche più, a seconda della razza, a raggiungere lo stesso peso[4]).

Crescita delle galline ovaiole e dei broiler a confronto

http://www.lav.it/uploads/13/3820_4898_BROCHURE_POLLI.pdf

Per rispondere alle esigenze di mercato la crescita del broiler non è omogenea: è stato incrementato lo sviluppo del petto (costituente il 18% del peso totale) che risulta sproporzionato rispetto a zampe ed ali, meno sviluppati perché meno richiesti dal consumatore. Il cavallo di battaglia del broiler è però il rapporto cibo - peso: nel 1976 erano necessari 2,500 kg di mangime per ogni kg di carne; oggi ne bastano solo 1,660. I broiler vengono allevati a terra in grossi capannoni che contengono dai 20.000 ai 30.000 capi per ciclo produttivo. La temperatura è mantenuta costante grazie alla ventilazione forzata, l'acqua e il cibo sono forniti automaticamente da serbatoi auto-dosanti appesi al tetto. Ogni metro quadro è affollato da circa 33 kg di carne di pollo fino ad arrivare, in particolari condizioni, a densità di 42kg/m3[5]. Lo spazio utile per ogni pollo è inferiore ad un foglio A4.



La maggior parte dei broiler viene allevata al chiuso, senza finestre ed esposta a luce artificiale fino a 23 ore al giorno.
I polli regolano il loro ciclo vitale sull'alternarsi di luce e buio: durante il giorno sono attivi e vanno alla ricerca di cibo, di notte riposano. Stravolgendo il ciclo giorno/notte mediante l'utilizzo di luce artificiale si sconvolgono i loro comportamenti: l'illuminazione continua favorisce una più assidua assunzione di cibo (così ingrassano) mentre una più bassa intensità luminosa dissuade gli animali dal movimento (così ingrassano ancora di più). Negli allevamenti intensivi le ore di buio vere e proprie sono 1-2 al giorno e questo causa gravi disturbi del sonno: i polli dormono poco e male. La mancanza di sonno debilita ulteriormente l'animale e riduce la sua capacità di affrontare situazioni stressanti. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che l'illuminazione costante causa cecità e buphtalmos (ingrandimento e fuoriuscita dell'occhio) già intorno ai 10 giorni di vita. La vista è un senso molto sviluppato nel pollo e queste anomalie non possono che avere un impatto negativo sulla sua salute complessiva.

La selezione genetica è la causa principale di molte patologie che colpiscono i polli; le alterazioni bioritmiche imposte causano immensi problemi all’animale. Durante la crescita accelerata la struttura ossea non riesce a rinforzarsi adeguatamente: le ossa si piegano, le articolazioni cedono. Molti animali non riescono a camminare: sono deformi, provano dolori lancinanti alle zampe, per muoversi sono costretti a strisciare tra gli escrementi che ricoprono l'intero pavimento in cemento (la pulizia del capannone avviene solo a fine ciclo, per dare il "benvenuto" ai nuovi arrivati).

Questi polli, così poveri di salute, passeranno i 3/4 della loro vita immobili, prigionieri di un corpo innaturale e del poco spazio a disposizione. In questi allevamenti le temperature sono sempre elevate, specie nei mesi caldi, a causa della luce artificiale ininterrotta e delle deiezioni che si accumulano. Ogni estate lo stress da caldo miete le sue vittime: migliaia di polli trovano la morte, altri solo sofferenza. Le deiezioni producono ammoniaca che, abbondantemente presente nell’aria insieme ad alti tassi di umidità e biossido di carbonio, provoca negli animali infiammazioni interne, esterne e ascessi. Stretti l'uno contro l’altro, stressati e malati, i polli finiscono per beccarsi violentemente a vicenda causandosi gravi ferite fino ad arrivare al cannibalismo. In questi ambienti caldi, umidi, sporchi e ricchi di vapori tossici, le lesioni si infettano con batteri e funghi - particolarmente con Escherichia coli - aggravando lo stato di sofferenza dell’animale. La mancanza di una crescita armoniosa provoca patologie cardiache e asciti. La sindrome della morte improvvisa (SMI), malattia nota solo all'interno degli allevamenti intensivi, è una delle principali cause di decesso dei polli in Europa con un’incidenza che varia dallo 0,1% al 3%. La SMI, definita anche “flip-over” è un collasso cardiaco acuto. I sintomi sono improvviso e vigoroso sbattere d’ali, contrazioni muscolari, perdita dell’equilibrio; il volatile cade di schianto e muore. Una concausa della SMI potrebbe essere la luce costante che impedisce al broiler la necessaria dose di riposo. L’ascite è una patologia che provoca un rigonfiamento dell’addome dovuto alla formazione di liquido ed è la causa principale di morte per i broiler (si stima che circa il 4,7% di quelli allevati intensivamente a livello mondiale ne sia affetto). A causa della rapida crescita del volatile, la parte destra del cuore si allarga per consentire un "aumento del trasporto sanguigno”. In una reazione a catena il respiro si fa più rapido, i polmoni si congestionano, le funzioni epatiche ne risentono, l’addome si gonfia di liquido ed aumenta il rischio di insufficienza cardiaca. Negli stadi avanzati i volatili non sono più in grado di raggiungere gli abbeveratoi. In genere la morte è preceduta da una lunga agonia ed è probabilmente il risultato della disidratazione, dell’inedia, del collasso respiratorio e cardiaco[6].




Il primo filmato è stato girato clandestinamente da Animal Aid. Tutti i video che documentano le condizioni di vita negli allevamenti intensivi sono stati girati nella totale segretezza.
Questa è la prassi. Provate a visitare un allevamento intensivo; nessuno vi aprirà le porte. L'indagine svolta nel 2008 mostra la crescita dei broiler in un tipico allevamento di 30.000 capi: la prima visita mostra i volatili a 10 - 12 giorni, poi a 20, 26 e infine a 39, tre giorni prima della macellazione. Osservate la rapida crescita di queste povere bestie, la diminuzione del loro stato di salute, l'aumento dei capi che muoiono, la progressiva mancanza di spazio. Nella parte iniziale del video i broiler si muovono quasi con naturalezza, a 39 giorni sono tutti immobili. La ragazza che compare nel filmato si avvicina ad uno di loro con una ciotola con dell'acqua: il pollo non riesce a muoversi, non riesce a bere, non riesce a stare in piedi. Mangiare la loro carne è purtroppo un vostro diritto; poter bere e nutrirsi dovrebbe esserne uno dei loro.

Il secondo filmato è stato –clandestinamente, come il primo- girato da Compassion in World Farming. Nulla di nuovo rispetto al video precedente. La densità di polli è mostruosa, nessuno deambula come farebbe un pollo in natura. Nessuno riesce a stare in piedi; le zampe troppo magre, storte; il corpo troppo grande, pesante. Nessuno ha un piumaggio omogeneo, nessuno appare in salute, i morti sono troppi, i vivi sono tutti malati.

http://www.youtube.com/watch?v=4vimEBT4plc&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=j7--CB0-Xms&feature=related

Non possiamo far pagare agli animali un prezzo così alto in nome del "sapore". Non c'è nulla di giusto o di sostenibile in questa brutta storia. Allevare animali, macellarli e mangiarli è sufficientemente doloroso, farli vivere in questo modo vuol dire crudeltà. Solo terribile crudeltà.

CONTINUA...

[1] http://www.fao.org/docrep/012/i0680e/i0680e.pdf
[2], [6] http://www.lav.it/uploads/13/3820_4898_BROCHURE_POLLI.pdf
[3] http://www.veterinario2.it/Allevamento%20del%20broiler%20Fioretti.pdf
[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Pollicoltura
[5] http://www.ermesagricoltura.it/var/portale_agricoltura/storage/file/Supp32_039_1244543612.pdf

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